Vi racconto un giorno di lavoro al Coworking Treework
By Cristina Maccarrone
Ci sono posti di cui ti innamori fin da subito e senza nemmeno sapere il perché.
Magari sei alla ricerca di un Coworking dove lavorare, un posto dove finire di scrivere quell’articolo che ti porti dietro da qualche giorno, un luogo di lavoro dove trovare calma e concentrazione, ma senza sentirti sola o annoiarti… ed ecco che arriva il Coworking Treework a Milano Lambrate
Sarà perché da fuori – ossia da via Ponte di Legno, a un tiro di schioppo dalla stazione – non daresti particolarmente peso a quel portone verde che non lo distingue dagli altri (e infatti, nonostante sappia il civico, continuo a camminare per la via anche se Google Maps mi aveva segnalato di essere arrivata), sarà perché è in un complesso di ex capannoni industriali, inizialmente non dò peso all’esterno.
Non ho idea di cosa succederà una volta varcata la soglia.
Non appena entrata, invece, già l’ingresso mi colpisce.
Non so se succede anche a voi, ma l’atrio, sia una casa o un Coworking, per me è fondamentale… non perché lo dica chissà quale rivista o blog di architettura e design, ma perché mi dà il vero benvenuto e annulla in un batter d’occhio quella sensazione di disagio mista a curiosità che si ha quando si supera la porta di un posto conosciuto.
Sì, la classica prima impressione che conta.
Qui c’è un piacevole divanetto, un comodo tavolino beige affiancato ad altri tavolini rossi, un bel parquet tutt’intorno e sullo sfondo una stanza con una vetrata.
Attraverso il vetro, intravedo 3 ragazze che parlano tra loro (tra poco farò la loro conoscenza), quadretti colorati alle pareti, tra i quali uno che mi colpisce in particolare. Dice:
We are so good together
Una frase semplice, ma che dice l’essenza del lavorare in Coworking, secondo me.
Scoprirò diverse volte, nel corso della giornata, quanto questo principio si ben applicato, qui in via Ponte di Legno 7.
Prima di tutto, attraverso la conoscenza di Daniela che è la titolare, brillante, accogliente, sorridente.
Sarà che è Campana – e tra noi del Sud ci troviamo subito – sarà che la sua è una storia di lavoro e di vita molto particolare, ma ci troviamo subito bene e in sintonia.
E fin da subito scopro cosa l’ha portata ad aprire il Coworking da poco, meno di un anno.
Daniela è adesso una libera professionista, percorso che ha scelto dopo una importante carriera in azienda.
Ogni volta è un piacere riscoprire una cosa che penso da sempre: nel Coworking conoscere le storie professionali degli altri può essere di stimolo e riflessione, oltre che di aiuto concreto.
Io e Daniela parliamo molto nell’open space dove si trovano diverse scrivanie, ma anche mentre facciamo il giro del Coworking.
C’è una grande sala riunioni, per esempio, disponibile appunto per meeting – comodissima per chi arriva sia dal centro città sia da fuori Milano, vicini come siamo alla Stazione ferroviaria e alla metro verde – ma anche per chi cerca un’aula per fare formazione in zona Lambrate.
Da giornalista che si occupa anche di formazione, posso confermare che la sala accoglie bene 10 persone ed è dotata di tutto ciò che serve: videoproiettore, connessione wi-fi, prese per tutti i computer dei partecipanti, sedie comode e spazio esterno per le pause (gradite ai fumatori).
Ci soffermiamo, poi, in particolare sulla stanza con la vetrata di cui vi parlavo, con le 3 ragazze.